Jacques Toussaint

Arte e design nel Golfo dei Poeti 1967/1987
28-10-2021 / 13-02-2022

Jacques Toussaint. Arte e design nel Golfo dei Poeti 1967 | 1987, a cura di Giosuè Allegrini e Marzia Ratti, documenta il lavoro prodotto da Toussaint nel ventennio di soggiorno a Lerici tra gli anni Sessanta e Ottanta, nel vivacissimo clima culturale del famoso borgo ligure, frequentato da personalità della cultura e dell’arte come Attilio Bertolucci, Valentino Bompiani, Silvio Coppola, Vico Magistretti, Giorgio Soavi, Mario Spagnol, Mario Soldati.
L’esposizione si concentra in particolare sulla prima mostra di arte e design dal titolo Le due realtà, organizzata da Toussaint al Castello di Lerici nell’estate del 1969, originale confronto dialettico intorno al tema dell’uso della tecnologia e dei nuovi materiali che le ricerche industriali stavano mettendo a disposizione del mondo della produzione e anche delle arti.
Il visitatore inoltre potrà approfondire la produzione di design che Toussaint progettò e rese famosa in quegli anni, dalla sedia in alluminio e selleria cui diede significativamente il nome di Golfo dei Poeti, al tavolo Pontile, ispirato all’imbarcadero di Lerici che l’autore poteva contemplare ogni mattina dall’ampia vetrata della sua casa in salita Arpara.
Sono presenti inoltre lavori artistici realizzati nell’atelier ligure, che documentano il rapido passo compiuto da Toussaint in direzione di una ricerca geometrica e segnica, caratterizzata dalla presenza del blu, anch’esso collegabile alle suggestioni maturate nell’ambiente ligure.
Per offrire la possibilità di valutare l’iter creativo di Jacques Toussaint, sviluppatosi in più di cinquant’anni di lavoro, i curatori e l’autore stesso hanno voluto inserire in chiusura un intervento artistico significativo dello spirito attuale di ricerca, che si fonda sulla volontà dell’artista di sottrarre la sua proposta ad una mera osservazione da parte del pubblico per renderlo a sua volta partecipe e protagonista. Varcata la soglia di uno spazio immersivo, il visitatore potrà sostare in una installazione site specific, che gli consentirà di concentrarsi sui propri pensieri e su se stesso. Accompagnata dall’evocativo titolo Souvenirs de la terre, composta da elementi illuminanti al neon blu e una proiezione video, suggerisce una presa di posizione portatrice solo di ricordi positivi. Un modo discreto e personale di Toussaint di prendere le distanze dalla propria realtà per non imporre una visione autoreferenziale del proprio mondo.

Nato a Parigi nel 1947, Jacques Toussaint inizia la sua attività artistica in Italia nel 1971 dopo aver studiato all’Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi. Dopo le sue prime mostre in Francia e in Italia, inizia parallelamente ad interessarsi al design del mobile e per diversi anni sarà consulente per alcune importanti società di arredamento, come Bernini, Interflex e Matteo Grassi; per quest’ultima sviluppa una linea di prodotti e svolge la funzione di art director. Alla fine del 1985 crea il marchio Atelier quale sintesi delle sue precedenti esperienze, con il fine di produrre progetti affidati a designers emergenti, come Hans-Peter Weidmann, Wolfgang Laubersheimer, Hannes Wettstein, o più affermati come Toshiyuki Kita, Ross Littell e Verner Panton. Con Atelier si dedica inoltre alla riedizione di progetti firmati da maestri di livello internazionale come Alvar Aalto, Alfred Roth, Werner Max Moser, Hans Georg Bellmann e Giuseppe Terragni.

A partire dal 1993 collabora alla definizione di una nuova collezione di oggetti in carta riciclata per la Arbos di Solagna. Nel 1997 crea Glass Works, una collezione di specchi nata dalla ricerca sul vetro, e nel 1998 Connections, una collezione di oggetti artistici che intende mettere in evidenza le connessioni esistenti tra persone e cose che hanno influenzato il suo lavoro. A partire dal 2000 Toussaint inizia ad elaborare una serie di installazioni in situ di particolare rilievo e in costante evoluzione in relazione agli spazi, che, oltre a procurare una forma di straniamento nello spettatore, conciliano la meditazione. Questo filone trova il suo inizio nella mostra Tra sogno e realtà organizzata dalla Galleria Arsenal nello spazio di Palazzo Branicki a Bialystok (PL), alla quale seguono interventi presso la Fondazione Cocchi nelle Torri dell’Acqua di Budrio e ancora nella chiesa sconsacrata di San Francesco a Pordenone con la mostra In Itinere, per arrivare all’ambizioso progetto… Que du bleu! a cura di Luigi Cavadini, realizzato negli ampi spazi della galleria di Palazzo delle Stelline presso l’Institut Français di Milano.

L’artista francese è stato varie volte invitato a presentare i suoi lavori al Museo Casabianca di Malo (Vicenza), istituzione che illustra attraverso opere grafiche e non solo le varie tappe dell’arte contemporanea internazionale dal 1960 ai nostri giorni. Dopo aver realizzato una serie di interventi artistici in edifici religiosi dalla storia antica, nel 2019 indirizza la sua attenzione verso le qualità intrinseche dell’architettura moderna, scegliendo la chiesa di Santa Maria Assunta di Riola di Vergato, frutto di una lunga progettazione dell’architetto finlandese Alvar Aalto (1898-1976), per una installazione composta di video e di luci, presentata nel 2020 cui seguirà nel gennaio prossimo anno un nuovo intervento artistico. Il lungo lavoro di analisi e rivisitazione di 50 anni di attività che ha preceduto la pubblicazione della monografia Jacques Toussaint. Arte 1967/2017, ha inoltre ulteriormente rinnovato il suo modo di fare ricerca, che trova in questa mostra della Spezia, nell’opera Galassia CAMeC/JT-840 x 675 h 500 SP, una originale documentazione. Sue opere sono presenti nelle collezioni permanenti del Denver Art Museum (USA), della Die Neue Sammlung di Monaco di Baviera (D), del Kunstgewerbemuseum di Berlino (D), del Museo Nazionale di Poznan (PL) e della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Forti di Verona.
http://www.jacquestoussaint.com

Mostra promossa da
Comune della Spezia
Sindaco e Assessore alla cultura, Pierluigi Peracchini
Dirigente Servizi culturali, Massimiliano Curletto

e prodotta da
CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea

in collaborazione con
Piccolo Museo del Progetto
Kumo Design

con il contributo di
Coop Liguria
Enel

a cura di: Giosuè Allegrini e Marzia Ratti
direzione del progetto: Eleonora Acerbi in collaborazione con Cinzia Compalati e Cristiana Maucci
progetto grafico della mostra: Sarah Fontana, Vincenzo Nardino

COMUNICAZIONE
Ufficio stampa Comune La Spezia: Luca Della Torre | Tel. +39 0187 727324 | ufficiostampa@comune.sp.it
CSArt – Comunicazione per l’Arte: Chiara Serri | Tel. +39 0522 1715142 | Cell. +39 348 7025100 | info@csart.it| www.csart.it
Press Kit: https://bit.ly/CAMeC_2021

 

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