BLU
La mostra compone trentasette opere accomunate da un elemento consonante, la prevalenza del colore blu. Per il visitatore, l’invito ad affrontare un frastagliato percorso attraverso diversi ambiti di ricerca e nel contempo ad affidarsi alla percezione fisica e mentale, all’impatto visivo ed emozionale, al potere evocativo e simbolico di questo colore.
La prima sala accosta differenti rappresentazioni del paesaggio marino, nel quale comunemente lo sguardo e l’immaginario collettivo incontrano il blu del cielo e del mare.
La seconda sala accoglie dipinti dalla diversa opzione tematica, nei quali prevale l’emancipazione del colore, la libera definizione del tessuto cromatico al di là della sua valenza locale: è la voluta dominante blu che connota ogni soggetto.
La terza sala ne consegna ulteriori declinazioni, riconducibili ad intenzioni di ricerca anche molto lontane fra loro, dalla visione Surrealista di Magritte e Max Ernst, all’astrazione pura, all’esaltazione minimalista del colore che diventa immagine mentale.
La mostra presenta infine il film Blue di Derek Jarman, realizzato dal regista britannico poco prima della morte, mentre lo aggrediva la perdita della vista. Si tratta di una sorta di testamento spirituale che si affida ad un solo sempre identico fotogramma blu ed ad racconto a più voci. Mentre l’autore disegna con la voce questo estremo segmento della sua vita, sceglie che il fondo sia l’IKB, l’International Klein Blue, inventato appunto dall’artista Yves Klein, che nel 1957 lo brevetta e da allora ne fa lo stilema esclusivo della sua ricerca.
Blu egiziano, indaco, blu Maya, blu oltremare, blu cobalto, blu di Prussia, blu ceruleo, blu Klein, YInMn blu: la storia del pigmento blu prende inizio nell’Egitto del III millennio a.C. grazie all’estrazione dal prezioso lapislazzulo ed attraversa secoli e civiltà, incontrando un impiego distintivo nella storia dell’arte occidentale (è imprescindibile attributo della Vergine Maria, ammantata di blu, così come dell’abbigliamento nella ritrattistica dedicata alla aristocrazia), nella letteratura (è blu la giacca dell’idealista Giovane Werther, è blu l’abito della tormentata Madame Bovary), nella cultura materiale (si pensi al blue jeans, dalle origini remote, pervasivo oggi, ma anche alle divise militari prussiane e napoleoniche).
Sono note le numerose indagini dedicate alla psicologia dei colori, alla loro valenza simbolica ed evocativa, alla loro accertata azione sulla sfera delle emozioni. La scelta del blu e il suo utilizzo molto diffuso nella produzione e nella comunicazione sono riconducibili appunto agli effetti che la sperimentazione ha documentato: questo colore è associato alla calma e alla tranquillità e induce alla meditazione, all’armonia e pertanto alla produttività. Poiché il blu è comunemente associato all’equilibrio e alla stabilità, è stato scelto quale colore delle bandiere delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea.
Autori in mostra:
Hans Jean Arp, Pietro Bellani, Pier Giulio Bonifacio, Luciano Botto, Felice Casorati, Angiola Cassanello, Bruno Cassinari, Roberto Crippa, Jan Dibbets, Max Ernst, Dan Flavin, Fernando Farulli, Omar Galliani, Remo Lorenzetti, René Magritte, Katia Martelloni, Derek Jarman, Francesco Martera, Francesco Menzio, Giancarlo Manganaro, Pablo Echaurren Matta, Robert Motherwell, Enrico Paulucci, Nicola Perucca, Concetto Pozzati, Bruno Pulga, Filippo Sartorio, Aligi Sassu, Pino Saturno, Jesús-Rafael Soto, Ettore Sottsass jr, Francesco Vaccarone, Claudio Verna, Enzo Vespignani.
mostra promossa da:
Comune della Spezia
Sindaco e Assessore alla cultura, Pierluigi Peracchini
Dirigente Servizi culturali, Rosanna Ghirri
e prodotta da:
CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea
a cura di: Eleonora Acerbi, con la collaborazione di Cristiana Maucci
progetto grafico: Sarah Fontana
con il supporto di: Coop Liguria
COMUNICAZIONE
Ufficio stampa Comune La Spezia: Luca Della Torre | Tel. +39 0187 727324